Ecco le cantine delle abbazie, monasteri e conventi. Una meta alla scoperta di luoghi secolari creati dagli ordini religiosi, per una visita o  per una vacanza nel verde, tra architetture straordinarie e grandi vini paradisiaci.

 

Se siete nei pressi di un’abbazia, di un monastero, di un posto che racconti la presenza anche lontana nel tempo di una comunità religiosa, avrete la certezza di poter scoprire, oltre a luoghi incantevoli, anche etichette di valore, che si tratti soprattutto di vino: dallo Champagne al Prosecco, dal Sagrantino allo Chardonnay, tra i più noti, a piccoli capolavori ottenuti da rari vitigni autoctoni. Il mondo del vino deve molto a monaci e frati, che per secoli si sono ingegnati per trovare i terreni più vocati, tecniche e forse anche «preghiere speciali» per migliorarne la produzione. In Italia le mete dove scovare arte, storie, leggende e bottiglie sorprendenti sono tante.

L’espressione”d’Abbazia”, solitamente ci fa pensare alla birra e alle biblioteche, o al limite di liquori e tesori nascosti. Se ci si ferma a riflettere, poi magari si può ricordare che anche lo Champagne è legato alla figura quasi mitologica di un monaco. Pochi però sanno, purtroppo, che anche in Italia c’è una grandissima tradizione che unisce Abbazie, Monasteri e vigne. Una storia che merita di essere raccontata e su cui si focalizza in particolar modo Vini d’Abbazia, visitandole, sicuramente, si avrà una valenza culturale importante, visto che mira a “raccontare il ruolo che, sin dal Medioevo, le abbazie hanno avuto non solo nella produzione del vino ma anche nella salvaguardia di vitigni nelle abbazie ed i monasteri che altrimenti sarebbero andati perduti”. 

“Sono molto orgoglioso di portare alla conoscenza di tutti un racconto storico così importante, mi dice un monaco in una delle abbazie visitate. Il momento è unico nel suo genere e siamo sicuri che metterà alla luce un vero e proprio patrimonio culturale da riaffermare e difendere. Poterlo fare in uno scenario storico, artistico e religioso come le abbazie, i monasteri e i conventi, dislocati su tutto il territorio italiano: dall’Alto Adige (Abbazia di Novacella) alla Campania (Abbazia del Goleto, che salvò Greco di Tufo, Fiano e Aglianico), passando per la Toscana della Badia di Passignano e il Lazio del Monastro di Vitorchiano. 

La strada da Biella si spinge verso l’interno in direzione nord, per raggiungere i 1180 metri di Oropa, dove il complesso del santuario di Nostra Signora di Oropa si articola su più livelli. È uno dei più antichi santuari mariani dell’Occidente,posto in una zona dove se ne contano più di 15. https://www.santuariodioropa.it

Le origini rimandano a una grotta, dove si svolgevano riti pagani e forse celtici; fu scelta nel 1369 da Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli e iniziatore del culto mariano in queste valli, per erigere un sacello nel quale collocò la statua lignea della “Madonna nera”. Alla costruzione dell’imponente complesso barocco hanno partecipato famosi architetti come Juvarra, Arduzzi, Galleani e Giò Ponti. Dodici le cappelle seicentesche che punteggiano il Sacro Monte, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Per stare accanto ai sacerdoti diocesani trecento le camere, arredate in stile con mobili d’epoca, letti di ferro battuto e quadri antichi. Per gli amanti della natura e dello sport ci sono un giardino botanico di ventimila metri quadri, con la possibilità di uscite sportive, escursioni e la vicinanza alla funivia del rifugio Savoia a 1900 metri e il Monte Camino a 2400 metri.  www.santuariodioropa.it

Eramo di San Giorgio – Bardolino (Verona)  

Sorse in una posizione molto panoramica sull’omonimo promontorio che domnina da 300 metri d’altezza il tratto di costa orientale del lago di Garda, là dove dall’862 al 1532 sorgeva la chiesetta di San Giorgio.       http://www.eremosangiorgio.it/lang/it/

Furono alcuni monaci Camaldolesi a insediarsi nel 1665, comunità che tutt’oggi se ne prende cura. Dopo l’ingresso e superato il primo piazzale si accede alla chiesa di San Giorgio. C’è una zona di clausura con otto celleognuna on un piccolo orto destinato a fornire il sostentamento ai monaci. Sulla sommità delle breve altura i religiosi hanno collocato una Via Crucis, mentre attorno all’eremo, si snodano sentieri suggestivi e ben segnalati, percorribili agevolmente.

La foresteria accoglie singoli, uomini e donne, che intendono condividere per alcuni giorni la vota di preghiera e lavoro dei monaci.www.eremosangiorgio.it

Convento di S. Francesco – Monterosso al mare (La Spezia) è il must del turismo internazionale, le Cinque Terre sono conosciute in tutto il mondo, ma non tutti conoscono la Via dei Santuari, che le attraversa unendo cinque luoghi dello spirito in cui si venera dal Medioevo la Vergine Maria. Il convento di San Francesco è una tappa di questo suggestivo percorso di sentieri che corrono 27 km paralleli alla costa sulle alture dell’entroterra, e che rappresenta un pellegrinaggio di intensa spiritualità.

Costruito sul ripido pendio di San Cristoforo, il convento risale al XVII secolo. Nel 1622 fu abitabile nell’anno dopo venne consacrata la chiesa dedicata a San Francesco di Assisi. Oggi la casa di accoglienza è disponibile su richiesta per ritiri spirituali, di studio e meditazione.

 www.conventomonterosso.it

L’abbazia di Monte Maria, Malles Venosa (Bolzano) è la costruzione monastica più elevata che i Benedettini abbiano mai costruito. A 1333 metri, dipende dalla Provincia Benedettina della Svizzera. L’abbazia fu edificata nel 1146 da Ulderico di Tarasp e dalla moglie Uta, appartenenti a una nobile famiglia del cantone Grigioni. I primi monaci che vi abitavano erano svevi e provenivano dal convento benedettino di Ottobeuren. Oggi ci sono possibilità per soggiornare in un appartamento per famiglie fino a cinque personewww.marienberg.it

Convento di S. Francesco del Deserto – Venezia Secondo la leggenda vi approdò San Francesco d’Assisi di ritorno dall’Egitto per sfuggire a un fortunale. Nel 1808 i frati furono costretti a lasciare l’isola, trasformata in caserma, a causa della soppressione napoleonica degli ordini religiosi. L’opera tornò ai frati francescani nel 1858 e divenne luogo di ritiro e di formazione dei giovani alla vita francescana.

 Incomparabile e unico è l’ambiente naturale dove sorge il complesso monastico. Più di mille alberi, fra pini e cipressi, avvolti dal mistico silenzio della laguna, lo rendono un prezioso ecosistema che dà rifugio a numerosi uccelli stanziali e migratori.

 Per chi desidera trascorrere un periodo di preghiera nella solitudine allo scopo di ricerca e riflessione religiosa, sono messe a disposizione 15 celle, 2 stanze grandi per gruppi di studio e un refettoriowww.sanfrancescodeldeserto.it

Convento Santuario della Verna – Chiusi della Verna (Arezzo) La Verna è la montagna sacra della contemplazione francescana, nel cuore del Casentino, a 1283 metri di altezza. La chiamano il “Calvario Serafico”. Qui Francesco di Assisi ricevette l’ultimo sigillo delle stimmate. Nei secoli, il luogo santo si arricchì di edifici e opere d’arte. Oggi esiste una foresteria interna al convento per singoli, famiglie o gruppi che vogliono soggiornare. www.santuariolaverna.org

Abbazia  di S. Maria di Farfa – Para in Sabina (Rieti) Fu uno dei monumenti religiosi e civili più importanti del Medioevo europeo e crebbe d’importanza fino a possedere una delle aree più vaste dell’Italia centrale. È posta vicino al fiume Farfa, adagiata fra gli ulivi a 200 metri di altezza e per la sua importanza è stata dichiarata monumento nazionale nel 1928. Per i Monaci Benedettini Cassinesi e i loro ospiti la visita è emozionante e si può scandire tra la chiesa abbaziale del Cinquecento, la ricchissima biblioteca, il museo e la cripta carolingia.

 La foresteria è divisa in interna, dove le sei stanze sono adibite solo a uomini, ed esterna (8 camere). Sono in allestimento altri due edifici per l’accoglienza di gruppi più numerosi e di famiglie. www.abbaziadifarfa.it

Convento Santuario di S. Michele (Monte Sant’Angelo (Foggia) sulle prime pendici del Gargano, il primitivo santuario fu eretto nel quinto secolo, in epoca longobarda, nei pressi della grotta dove si narra apparve l’Arcangelo Michele per ben tre volte. Quindici secoli di storia segnati dalle distruzioni dei barbari e dalle ricostruzioni dei pellegrini diretti in Terrasanta.

 Una scala di 89 gradini scende nel vestibolo di ingresso e da una porta in bronzo del X secolo si accede alla basilica, costituita in gran parte dalla grotta naturale. Accanto al Santuario sorge la Casa del Pellegrinouna grande foresteria aperta a singoli e gruppi, aperta tutto l’anno tranne il mese di febbraio. www.santuariosanmichele.it

Convento Santuario di S.Maria Santissima  Gibilmanna (Cefalù) Il complesso monastico, posto sul fianco occidentale del pizzo Sant’Angelo (850 m.), immerso in un bosco di querce e castagni, sorse secondo la tradizione per volere di San Gregorio Magno, prima che diventasse papa nel 540. Fino all’arrivo dei frati francescani cappuccini nel sedicesimo secolo, la chiesa fu custodita da vari eremiti.

Bando alle ciance. In arrivo aiuti per la ristrutturazione e la  riconversione dei vigneti | Cagliari - Vistanet

 Il santuario e il convento sono il centro di una intensa vita spirituale e culturale, non mancano infatti concerti di musica classica e contemporanea, convegni e mostre d’arte. Le strutture della Casa di Accoglienza Santa Chiara sono in grado di ospitare famiglie e gruppi di laici e religiosi organizzati per ritiri spirituali e periodi di studio. https://www.santuariogibilmanna.org/

Degustazione "Santa Chiara" presso la Cantina Palagetto

Abbazia di S. Pietro di Sorres, Borutta (Sassari) Il complesso monastico sorge sul colle Sorres a 570 metri, nella regione del Logudoro. I lavori di costruzione del monastero attuale sono piuttosto recenti, visto che datano 1950. E dopo i primi monaci arrivati qui nel 1967 solo nel 1974 il monastero venne elevato ad abbazia. È da considerarsi un momento epocale, visto che i Benedettini si ristabilivano in Sardegna dopo un’assenza di quasi cinque secoli.

L’abbazia è aperta a chi desidera condividere con i monaci alcuni giorni di preghiera personale e liturgica nel silenzio e nella natura. Sono disponibili 65 posti letto. Occasionalmente si organizzano concerti vocali specialmente per cori polifonici tradizionali sardi. Nel monastero funziona anche un importante laboratorio di restauro del libro che vale la pena vedere e che offre anche corsi di scrittura e iconografia.

L’Abbazia di Novacella (vicino a Bressanone) dei Canonici agostiniani, «Protèsi verso Dio, ma presenti nel mondo», con opere e anche con la creazione quasi millenaria di vini come Müller Thurgau, Sauvignon, St. Magdalener. Poco distante sorge il Monastero di Sabiona, erto sulla rupe che sorveglia il borgo di Chiusa nella Val d’Isarco, ricco di storia e di due vini, Kerner Sabiona e Sylvaner Sabiona prodotti da Cantina Valle Isarco, che con i loro bouquet intensi e profumati rivelano l’essenza dei terroir dell’Alto Adige. https://www.xtrawine.com/it/produttori/abbazia-di-novacella

Merita certo una sosta anche l’Abbazia di Rosazzo nei Colli Orientali del Friuli: per la bellezza artistica, il sentiero di rose, il belvedere da dove ci si perde nel paesaggio di colline
e vigneti, dalla Slovenia fino al Golfo di Trieste. E poi per la cantina: gli storici vigneti sono affidati all’azienda Livio Felluga che ne ricava Abbazia di Rosazzo, bianco da «ebbrezza olfattiva» a base di Friulano con un blend di altre uve. Da provare, in zona, il Picolit, raro ed eccezionale vino da meditazione. https://www.abbaziadirosazzo.it

Passando da Venezia, chi visita la chiesa di San Francesco della Vigna nel sestiere Castello può scoprire che in uno dei tre chiostri è custodita la vigna urbana più antica della città. Dal 2019 la cantina Santa Margherita vi ha avviato un progetto di riassetto dei vigneti di Malvasia e Glera per creare un nuovo vino. https://www.bibliotecasanfrancescodellavigna.it/chiesa-e-convento/
Per chi desidera una vacanza dal ritmo lento, un luogo ideale è il Convento della Santissima Annunciata di Rovato, in Franciacorta, dove i frati hanno affidato alla cantina Bellavista non solo la piccola vigna da cui si ricava uno Chardonnay fresco e agrumato, ma tutta la struttura cinquecentesca, diventata un soul retreat, dove dormire, meditare, degustare.

Infine, per gli appassionati della black comedy The White Lotus 2, ma con animo green, la tappa ideale è Monaci delle Terre Nere, eco bio resort alle pendici dell’Etna: vibrazioni mistiche, natura selvaggia, comfort, ristorante gastronomico. E i colpi di scena? Sono solo in cantina, alla ricerca dell’etichetta speciale. https://www.monacidelleterrenere.it/

Altri luoghi: 

Trentino Alto-Adige
Abbazia di Novacella / Novacella (Bz)
Abbazia di Muri-Gries / Bolzano 
Monastero di Sabiona / Cantina Valle Isarco – Chiusa (BZ)

Veneto
Abbazia di Praglia, Monastero Benedettino / Teolo (PD)
Abbazia di Busco / Azienda Agricola Liasora – Busco di Ponte Piave (TR)

Friuli Venezia-Giulia
Abbazia di Rosazzo / Cantina Livio Felluga – Manzano-loc. Rosazzo (UD)

Toscana
Badia a Passignano / Barberino di Tavernelle (FI) – Marchesi Antinori
Monastero dei Frati Bianchi di Fivizzano / Mezzana, MS – Azienda vinicola Monastero dei Frati Bianchi

Umbria
Convento delle monache agostiniane Monastero di Santa Chiara / Montefalco (PG) – Cantina Arnaldo Caprai
Fraternità di Assisi / Monastero di Bose – San Masseo Assisi

Lazio
Monastero trappiste di Vitorchiano / Vitorchiano (VT)
Abbazia di Valvisciolo / Sermoneta (LT)
Cantine della strada del vino di Latina: Sant’Andrea, Marco Carpineti, Casale del Giglio, Cincinnato, Pietra Pinta, La Valle dell’Usignolo, Villa Gianna, Donato Giangirolami

Campania
Abbazia del Goleto / Sant’Angelo dei Lombardi (AV) – Cantina Feudi di San Gregorio
Abbazia di Crapolla / Vico Equense (Napoli)