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100 anni di gusto e tradizioni : I festeggiamenti per Giggetto al Portico, lo storico ristorante di Roma al portico d’ottavia

 

 

Un pò di storia.La storia dell’autentico ristorante inizia dopo la Prima Guerra Mondiale al Ghetto ebraico, nel
cuore pulsante di uno dei quartieri più antichi di Roma, quando Luigi Ceccarelli, noto come
Giggetto, e sua moglie Ines decisero di acquistare una vecchia osteria. Oggi da Giggetto si è
già arrivati alla terza generazione.

Un traguardo importante: ” 100 anni di gusto e di sapori ” che hanno affascinato tante 

generazioni. 

Il racconto della terza generazione.E’ un racconto pieno di ricordi e di emozioni quello del nipote Marco Ceccarelli che rappresenta con orgoglio,insieme al fratello,   la terza generazione.

Dalle parole di Marco traspare l’impegno, il sacrificio,l’amore,  la ricerca della genuinità e soprattutto il legame con la tradizione gastronomica del territorio che custodiscono da 100 anni. A partire dai famosi carciofi alla giudia che rappresenta il piatto simbolo con una produzione continua per la grandissima richiesta. I primi piatti della tradizione : la gricia , l’amatriciana, la carbonara,  la cacio e pepe; i secondi  : ossobuco funghi e piselli , trippa alla romana,coda alla vaccinara, animelle fritte, coratella, fritto di cervello.

 

 Giggetto al Portico d’Ottavia,è diventato oramai un’ icona della tradizione gastronomica giudaico-romanesca, ha voluto perciò festeggiare 
i 100 anni  con un invito a  tutta la “città eterna” per celebrare questo importantissimo anniversario.
Durante la festa  è stato  possibile assistere alla master class sulla preparazione dei
famosi “carciofi alla giudia” con le  canzoni romane suonate dal vivo.

Un tuffo nella storia culinaria: il  viaggio nella “città eterna” è incompleto senza la visita da Gigetto. È il luogo ideale dove
immergersi nella cultura e nella storia di Roma attraverso la sua straordinaria cucina.
“Nel 1923 la comunità locale era molto forte e molto unità. Pur non essendo della religione
ebraica, mio nonno, grazie alla sua ottima reputazione, è stato ben accolto al Ghetto in
quell’epoca. I suoi primi clienti erano i fagottari che si portavano da mangiare da casa”, dice
Marco Ceccarelli, nipote del fondatore e co-proprio del locale. E poi continua parlando con
orgoglio della straordinaria capacità umana e imprenditoriale dei suoi nonni: “La gente era molto
esigente e l’oste era molto disponibile. Mio nonno era una persona affabile e aveva pure il vino
buono. Mia nonna invece era la grande risparmiatrice. Durante la Seconda guerra mondiale,
all’epoca fascista, loro hanno salvato tantissimi ebrei”.
“Mia nonna sapeva cucinare molto bene, mio nonno veniva dalla Ciociaria ed era un grande
intenditore di vino. Hanno unito le due forze e le due capacità e si sono dedicati ai piatti
tradizionali e alla cucina ebraica-romana. In quell’epoca qui al Ghetto c’erano tantissime osterie
ma loro si distinguevano sia per la buona cucina che per il vino buono. Dopo un secolo
cerchiamo di farlo anche noi nonostante le sfide che affrontiamo”, – precisa Claudio Ceccarelli,
nipote del fondatore e co-proprietario  del locale.
I piaceri della tavola e la Sua Maestà “carciofo alla giudia:
La vera essenza di Giggetto risiede, naturalmente, nei suoi piatti. Sin dal 1923, questo luogo
divenne celebre per la sua cucina ricca di sapori genuini e il calore dell’accoglienza romana. Con
duecento coperti interni e 120 all’aperto, Giggetto offre il delizioso vino di Frascati e le prelibate
pietanze preparate con tanta cura, tra tutte, gli ineguagliabili ;carciofi alla giudia e il baccalà
di altissima qualità.

Il segreto della longevità di Giggetto:
Affrontando le guerre, la pandemia, le crisi finanziarie ed energetiche i proprietari di
Giggetto hanno sempre saputo attirare l'attenzione di notabili, artisti, personaggi storici,
soprattutto dei romani comuni e dei turisti, rendendolo il locale un luogo dove il passato si fonde
armoniosamente con il presente. 
Nel corso degli anni i proprietari di Giggetto hanno dedotto “una formula vincente” che
funziona perfettamente da oramai 100 anni e si basa su:

·         Presenza dei proprietari 7 giorni alla settimana.
·         Rispetto della tradizione: le ricette sono sempre le stesse tramandate da
Luigi (Giggetto) Ceccarelli.
·         Personale fedele che fa parte della famiglia allargata: i camerieri
lavorano al locale da oltre mezzo secolo.  
·         Attenzione verso la qualità dei prodotti: per esempio, il Giggetto è
l’unico ristorante a Roma che ordina il baccalà direttamente dall’Islanda e punta
sui produttori piccoli, come il guanciale della Valnerina, per sostenere le realtà
locali.
·         Mantenimento del giusto equilibrio tra prezzo e qualità nonostante
l’aumento dei prezzi.

“La nostra forza è quella di essere qui sempre presenti. Non siamo quei ristoratori che non ci
sono mai. Come mio padre siamo maniacali nella cura nel nostro locale. Mio padre mi diceva:
“Ricordati bene, compri i prodotti di qualità perché così già stai al 50%. E se poi dopo la
cucini bene, hai fatto il massimo.  E poi se le cose vanno male non ti affacciare a vedere gli
altri perché non è la colpa degli altri, ma la colpa è tua””, spiega il concetto principale Claudio
Ceccarelli e poi aggiunge: “I prezzi per le nostre materie sono raddoppiati e per mantenere la
stessa qualità abbiamo fatto una via di mezzo, un aggiustamento del 15%”.

Non resta che prenotare per poter immergersi in un’atmosfera unica attraverso la bellezza del gusto , dei sapori e del luogo davvero magico.

Giggetto al portico, via del Portico d’Ottovia 21 a 22

tel. 06/79781514

Roma

www.giggetto.it

 

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